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Le fasi del processo di cambiamento in direzione Esg

ESG GROUP

Un processo “virtuoso” nell’ambito dello sviluppo sostenibile solitamente comprende i seguenti step:

Analisi preliminare (Gap Analysis):

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la prima fase consiste in una valutazione approfondita della situazione di partenza dell’azienda. Questa analisi è finalizzata a comprendere il grado di maturità dell’organizzazione in termini di sostenibilità. Viene esaminata l’esistenza di una cultura aziendale solida e condivisa, la capacità dell’impresa di comprendere e applicare il corpo normativo e paranormativo relativo alla sostenibilità (inclusi regolamenti locali, nazionali e internazionali), nonché la conoscenza dei principali stakeholder. L’obiettivo è identificare le aree di debolezza e forza, i potenziali rischi e le opportunità, per poi definire il percorso di miglioramento più lineare e adattabile all’azienda. Inoltre, si analizzano i temi di interesse e rilevanza per gli stakeholder, individuando le aree critiche da affrontare.

Individuazione degli obiettivi da perseguire:

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dopo aver completato l’analisi preliminare, si procede all’individuazione dei valori ESG e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) più strategici per l’azienda e condivisi dall’alta direzione. Questa fase implica l’identificazione dei temi materiali, ovvero le aree di sostenibilità che hanno un impatto significativo sia sull’azienda che sui suoi stakeholder. Coinvolgere anche questi ultimi in questa fase è cruciale per garantire una strategia condivisa e orientata ai temi più rilevanti. Il coinvolgimento può avvenire attraverso strumenti quali sondaggi, interviste, workshop o tavoli di lavoro, per raccogliere feedback e identificare aspettative, opportunità e rischi legati ai temi della sostenibilità.

Programmazione:

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una volta definiti i valori ESG e gli SDGs di riferimento, si sviluppa una roadmap pluriennale che definisce gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine e le azioni operative necessarie per raggiungerli. La roadmap include scadenze, responsabilità e risorse necessarie per l’implementazione delle iniziative, in cui la presenza della figura del Sustainability Manager si rivela essenziale. Si definiscono, inoltre, gli strumenti organizzativi e strumentali necessari per supportare l’esecuzione del piano, come team di progetto dedicati, strumenti di monitoraggio e tecnologie innovative. In questa fase, la pianificazione si articola in obiettivi a breve, medio e lungo termine, in modo da garantire una progressione graduale ma costante verso la piena integrazione della sostenibilità nei processi aziendali.

Implementazione:

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la fase di implementazione prevede l’avvio delle attività operative quotidiane previste dal piano di sostenibilità, in linea con la roadmap stabilita. Ogni azione deve essere messa in pratica con attenzione, coinvolgendo tutti i dipartimenti aziendali pertinenti e assicurando che gli strumenti e le risorse siano a disposizione per garantire l’efficacia del processo. È cruciale attivare un sistema di monitoraggio continuo per valutare l’andamento delle attività e garantire che i progressi siano misurabili. Durante questa fase, sono previsti momenti di verifica intermedia per correggere eventuali deviazioni dal piano e per assicurarsi che l’implementazione proceda secondo le aspettative.

Rendicontazione:

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una volta avviate le attività operative, diventa fondamentale rendicontare i progressi raggiunti attraverso report ESG periodici e la cosiddetta Rendicontazione Non Finanziaria (Bilancio di Sostenibilità). La rendicontazione include la raccolta e l’analisi dei dati relativi alle performance aziendali in relazione ai temi materiali individuati. Questi report non solo aiutano a tenere sotto controllo l’evoluzione del piano di sostenibilità, ma permettono anche di comunicare con chiarezza e trasparenza i risultati ottenuti agli stakeholder, migliorando così la fiducia e la reputazione dell’azienda. Il report ESG può includere indicatori chiave di prestazione (KPI) per ogni aspetto della sostenibilità, dall’efficienza energetica e riduzione delle emissioni, all’inclusione sociale e alla governance trasparente.

Aggiornamento e re-start:

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l’ultima fase prevede una revisione del piano operativo in base ai risultati ottenuti e ai dati ESG raccolti durante il ciclo precedente. Attraverso questa fase di aggiornamento, si analizzano i punti di forza e le aree di miglioramento, adeguando il piano di sostenibilità per i cicli successivi. La revisione permette di rifocalizzare l’attenzione sui temi materiali più rilevanti, che potrebbero evolversi in base ai cambiamenti nel contesto aziendale o normativo, o alle nuove esigenze degli stakeholder. La riorganizzazione del processo e la nuova partenza consentono di mantenere il piano sempre allineato alle aspettative del mercato e alle esigenze di sostenibilità a lungo termine. Questo ciclo continuo garantisce un approccio dinamico e flessibile alla gestione della sostenibilità aziendale, assicurando un miglioramento costante nel tempo.

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